Le prime scene della vicenda si svolgono nel 2012 a Torino, durante la manifestazione culturale “Portici di carta”, con i suoi banchi colmi di libri, stampe e fumetti, protetti dagli accoglienti ed eleganti portici torinesi. Quella mattina uno dei banchi però resta vuoto, perché il suo proprietario, un libraio molto stimato, viene trovato morto nella sua abitazione, in via Silvio Pellico, 31. I primi ad arrivare sul posto sono gli agenti Claudia Bonivent e Simone La Guardia, giovani collaboratori del commissario Paolo Moretti. A Claudia, attratta dal sovrannaturale e appassionata dei fumetti di Dylan Dog, non sfugge la particolarità di quel palazzo: nell’appartamento al terzo piano aveva infatti vissuto il famoso sensitivo Gustavo Rol. Il commissario Paolo Moretti giunge poco dopo sul posto e non ci mette molto a capire che la morte del libraio non è dovuta a un incidente domestico. 

Una stampa in bianco e nero, presente su di un banco ai Portici, che rappresenta un plotone di bersaglieri nell’atto di giustiziare dei briganti, attira l’attenzione di Simone e, come in un effetto cinematografico, i personaggi raffigurati nella stampa si animano e il lettore/spettatore è catapultato nell’estate del 1861 ad Auletta, dove il nascente esercito d’Italia è impegnato contro bande di briganti. Ad indagare qui è l’ispettore Manfredi, cui darà manforte un commissario proveniente da Napoli.

Il target è riferito agli amanti del genere giallo–thriller con riferimenti all’attualità e alla storia d’Italia (Risorgimento), non senza spunti legati al soprannaturale. Il commissario Paolo Moretti si muove a Torino, città della magia bianca e della magia nera, e numerosi sono i riferimenti a luoghi e architetture del capoluogo piemontese. Moretti ha due giovani collaboratori, Claudia, torinese, appassionata di soprannaturale e fan di Dylan Dog, e Simone, un salernitano entrato da poco in Polizia, molto abile coi computer e appassionato di argomenti storici riguardanti la propria regione. 
Il romanzo è impostato su continui salti temporali e ambientazioni diverse, il che lo rende interessante dal punto di vista cinematografico.
Nella eventuale trasposizione televisiva e/o cinematografica si potrebbero inserire dei flash back su Rol che conduce i suoi sorprendenti esperimenti o su avvenimenti del suo passato, come ad esempio il salvataggio di numerose persone dai rastrellamenti nazisti, grazie alle sue abilità. Altri flash back riguardano Napoli nel 1861, al Commissariato del quartiere Chiaia dove Il commissario Scalandrone indaga sull’uccisione di due giovani prostitute e ad Auletta, dove l’ispettore Manfredi si trova di fronte al brutale omicidio di una giovane ragazza, sorella di un ribelle, che aveva partecipato all’assalto del paese con un gruppo di briganti. Viene inviato un contingente di bersaglieri e di mercenari sul posto per riconquistare il paese e sedare la rivolta, scatta la rappresaglia da parte dell’esercito e la ricerca casa per casa dei collaboratori dei briganti (i cosiddetti manutengoli). 

Ambientazione - Tempo e luogo

L’Ombra di Rol è un libro ambiuentato in due tempi: da una parte (più o meno ai giorni nostri) Torino e l’assassinio di un libraio proprio mentre in città si svolge la manifestazione “Portici di carta”; dall’altra il meridione del 1861, Napoli e Auletta, e gli efferati delitti, a sfondo sessuale, di tre giovani donne ad opera di un serial killer. Nel tentativo di venirne a capo, il commissario Moretti sarà costretto ad alternarsi tra passato e presente, tra le uccisioni di fine Ottocento – cui approda per mezzo del ritrovamento di una lettera – e le divinazioni di un’affascinante nobildonna medium, che il commissario aveva conosciuto nel corso di una precedente indagine. L’intrigo della trama si carica di ulteriormente suspanse grazie anche alla figura di Gustavo Rol, il famoso sensitivo torinese, che anni prima aveva vissuto nello stesso palazzo del libraio assassinato (diventandome amico). 

Alla fine, il tempo presente e il tempo passato si ricongiungeranno grazie a una missiva che torna alla luce dopo 160 anni.

Biografia

Enzo Orlando nasce a Napoli nel 1957 e si laurea in architettura nel 1988. 
Da sempre appassionato di musica e di narrativa gialla, a 14 anni divorava uno dietro l’altro i gialli di Ellery Queen e Aghata Christie.
Nel 1995 si trasferisce a Torino dove insegna per quattro anni in vari Istituti materie tecniche e nel 1999 viene assunto al Comune di Torino, dove tutt’ora lavora come architetto, occupandosi di edilizia sportiva. 
Nel 2017 scrive il suo primo romanzo giallo Il diario Lombroso e il Killer dei musei, Bonfirraro Editore. 
Nel 2019 scrive L’ombra di Rol. Una nuova indagine del commissario Moretti, Bonfirraro Editore. 
È sposato e ha due figli di 18 e 26 anni.

Ultimo aggiornamento: 05 Giugno 2023