Thomas Hardy indaga sui writers di Tap Town per fermare le due note crew Taxi e Sbt.
Un passeggino viene gettato tra i binari della stazione come diversivo per dipingere un vagone in pieno giorno.
Hardy cerca Denton, suo contatto sparito da giorni. Incontra Samantha Lorein, vecchia conoscenza ora braccio destro di Tinneron, direttore del Tap Town Museum. Hardy viene invitato alla serata inaugurale della mostra di Saboteur, uno dei più famosi street artist.
All’evento Saboteur entra a volto coperto (nessuno sa chi sia). Inizia a dipingere l’ultima parte del suo masterpiece ma all'improvviso un proiettole lo uccide. Per l'omicidio viene arrestato un certo Hugo Quentin.
Il museo sta per riaprire, ma scoppia un incendio che distrugge l’opera milionaria del defunto artista. Hardy sente una telefonata del direttore di nascosto e capisce che Quentin è innocente. Hardy vuole passare al Jungle Vinyn per una soffiata ma rinvia perché vede il direttore incontrarsi con un giornalista d’assalto. Va da Tinneron per interrogarlo ma lo freddano davanti ai suoi occhi.
Hardy scopre un tombino delle fogne sotto al vagone dipinto. Ottiene mappe delle fogne che risultano false e scampa a un tentativo di omicidio.
Scopre che Taxi e Sbt erano amici, si sfidavano a colpi di street art e che Sbt era in effetti Saboteur. Nel suo masterpiece avrebbe inserito nomi e indirizzi dei criminali della città ed è per questo che è stato ucciso.

Ambientazione poliziesca in cui è la città a farla da padrona, perché Tap Town è una metropoli immaginaria capce di evocare le illustri Gotham City o Sin City, ma con la differenza che qui le storie sono tutte giocate sul piano del realismo, senza concessioni al fantastico e al fantasy. Il libro fa parte della serie de “I Delitti di Tap Town” (si veda anche "Blue Room Hotel", Horti di Giano, 2019). Tutte storie autoconclusive, ma con alcuni personaggi ricorrenti, adattate anche per il fumetto, con la graphic novel "Tap Town – Il gioiello Jamal vol.1", Horti di Giano, 2022. È evidente che un eventuale adattamento si presterebbe sia al lungometraggio per il cinema, sia alla serializzazione.

Punto di forza è la dinamicità delle storie, in cui la trama principale si sviluppa attraverso una serie di sottotrame che si incastrano per movimentare la vicenda e spiazzare il lettore. I personaggi sono tridimensionali e ben definiti. Il livello di corruzione e pericolosità a Tap Town ha ormai superato ogni livello di guardia e pare che qui ci sia un proiettile con su scritto il nome di chiunque in città. “L’unico modo per uscirne è con un cartellino attaccato all’alluce”.

Ambientazione - Tempo e luogo

La storia di Blood Red Paint è una storia completamente metropolitana. Tap Town è un grande centro urbano, adattabile in una qualsiasi grande città che presenti da un lato una zona storica e ricca, con palazzi contrassegnati da un'architettura più classica e quartieri più moderni e contemporanei, oltre a quelli che potremmo definire i bassifondi, le periferie degradate e fatiscenti, dove la delinquenza spadroneggia. 
La presenza di un fiume è importante, perché ritorna spesso l'immagine di un ponte a Tap Town, che divide la città ricca dai bassifondi, quasi come una linea di confine, che ne segna le dicotomie - anche in senso manicheo (bene/male, giustizia/delinquenza, salvezza/perdizione). 
Torino si presta bene a rappresentare Tap Town.  
Abbiamo scene in un museo, nella stazione ferroviaria, in un deposito treni, nelle fogne, sui tetti dei palazzi e in vari locali come pub, night, un negozio di vinili, un rigattiere e abitazioni private. Tornano spesso scene di graffitari, che realizzano murales artistici: la storia ruota attorno a due bande di writers che si sfidano continuamente.
L’epoca in cui è ambientato il libro non riporta ancoraggi temporali precisi. Essendo una città inventata e geograficamente decontestualizzata, non ha particolari vincoli dal punto di vista temporale, ma per il livello tecnologico descritto nel romanzo si può collocare ai giorni nostri.

Biografia

Roberto Monti è nato a Voghera nel 1983, ma vive a Pavia.

Nel 2002 ha vinto alcuni concorsi letterari ottenendo la pubblicazione dei suoi racconti su alcune antologie. Ha creato l’universo narrativo de La Casa di Bob, che lo ha condotto in un viaggio alla conoscenza di bambini di molte scuole, nel ruolo di Cantastorie e ha dato vita al Blog Papà in Fasce, in cui ha raccontato la scoperta di quella che ha definito “paposità”.

Il suo primo romanzo noir è Blue Room Hotel, Horti di Giano, 2019, seguito da Blood Red Paint, Horti di Giano, 2020, entrambi facenti parte della saga I delitti di Tap Town dalla quale ha anche preso il via il progetto di una graphic novel incentrata sulle atmosfere noir di questa immaginaria città, Tap Town. Il Gioiello Jamal vol. 1, Horti di Giano, 2022.

Ha anche pubblicato il giallo rurale Un calice col morto, Horti di Giano, 2021, presentato in anteprima al Salone Internazionale del Libro di Torino di quell'anno.

Dal 2022 è speaker radiofonico su Radio Decadenza con la trasmissione Giallo pavese, dove realizza podcast che raccontano crimini reali accaduti nell’Oltrepò pavese.

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Ultimo aggiornamento: 22 Maggio 2023