Gonzalo fa un mestiere insolito. Impiegato come cerimoniere presso la Società per la Cremazione di una grande città, si occupa di organizzare e presiedere funerali laici nella Sala del Commiato dell’antico Cimitero Monumentale. È sposato con Gloria, conosciuta tra i banchi universitari, e ha una figlia, l’adoratissima Inés, che all’età di otto anni cade in uno stato di coma profondo a causa di una misteriosa malattia. Tra padre e figlia si instaura un dialogo silenzioso fatto di presenza e di musiche ascoltate insieme. Tra queste le canzoni e il tip tap di Gene Kelly, l’unico in grado di indurre sulle palpebre di Inés quello che sembra un accenno di vitalità. La speranza, sempre più labile, di trovare una cura in grado di svegliarla, un giorno viene inaspettatamente riaccesa da Malaguti, uomo equivoco e affascinante che propone a Gonzalo di lavorare per lui, o meglio per la sua anziana padrona. In cambio della promessa di ricoverare Inés in una clinica esclusiva, Gonzalo abbandona la vecchia occupazione per passare alle dipendenze della signora Marisòl.

La sua storia, dunque, è quella di un padre che di fronte ad un bivio terribile sceglie di percorrere la strada più compromettente. Ma è possibile che l’amore sia solo un alibi per scendere a compromessi con la sua metà oscura? L’incanto del pesce luna non è un libro horror, né tanto meno splatter: le scene più violente sono volutamente allusive, filtrate, poco esplicite, orientate verso un pubblico sensibile alle suggestioni wired. La sua struttura a quadri – scandita da un ordine cronologico che alterna presente a corposi flashback – si presta all’adattamento per il grande schermo, anche se i numerosi personaggi e le molteplici sottotrame che vi si intrecciano possono senz’altro essere sviluppate nell’ottica di una serie o di una miniserie.

Ambientazione - Tempo e luogo

Priva di allusioni a precisi eventi storici o di cronaca che riconducano a un periodo definito, la vicenda è tuttavia chiaramente ambientata ai giorni nostri, con lievi salti temporali (flashback relativi al passato del protagonista) che ricoprono un arco cronologico di circa vent’anni.

Benché nella storia non vi siano richiami espliciti all’identità della grande città in cui è ambientata, descrizioni e atmosfere lasciano intravedere in modo netto i contorni di Torino. Alla presenza dei paesaggi urbani – parchi, quartieri residenziali, strade del centro, o il grande fiume attraversato spesso dal protagonista per raggiungere la clinica in cui è ricoverata sua figlia – si alterna la visione costante delle ville in collina che circondano la residenza della Signorina Marisòl. Inoltre, all’interno del Cimitero Monumentale e del Tempio crematorio (in questo caso chiamati con il loro nome) si svolgono vicende cruciali legate al passato del protagonista. Nella descrizione di questi ultimi i rimandi diventano diretti: le scene ambientate nella Sala del Commiato, ad esempio, o tra i cenotafi Terza ampliazione, rimandano a dettagli reali.

Sia pure senza essere chiamati esplicitamente in causa, dalle descrizioni risultano agevolmente individuabili anche altri luoghi del capoluogo piemontese: il quartiere Campidoglio, Via Po e Ponte Vittorio Emanuele I, il Parco della Tesoriera, Villa Gualino (a cui l’autore si è ispirato per descrivere la clinica).

Biografia

Ade Zeno ha esordito nel 2009 con il romanzo Argomenti per l’inferno (No Reply), finalista al Premio Tondelli, seguito da L’Angelo esposto (Il Maestrale, 2015), autore e regista di cortometraggi premiati in diversi festival (Torino Film Festival, Premio Ozu, Festival Collebeato, selezione David di Donatello) e di un radiodramma, L’attimo più breve, andato in onda su Rai Radio3 nel 2012 in diretta dal Teatro Filodrammatici di Milano.

Ultimo aggiornamento: 20 Aprile 2023