Il film documentario “L’Addio” di Toia Bonino ha vinto il premio come miglior montaggio e il premio della giuria degli studenti al 28th Ji.hlava IDFF.
Le giurie consegnando il premio hanno dato le seguenti motivazioni:
Miglior montaggio:
“L'Addio sviluppa un esame complesso e rivelatore della storia familiare incentrato sulla scoperta da parte di Toia Bonino dei legami di suo nonno con il fascismo come aiutante di Benito Mussolini. Il film diventa un'esplorazione intuitiva e riflessiva delle relazioni di genere e dell'intreccio della storia familiare, culturale e politica. I molti livelli della complessa narrazione sono montati magistralmente in modi stimolanti che si aprono a diverse interpretazioni.”
Premio della giuria studentesca:
“Questo documentario particolare rivela i rapporti tra gli uomini e le donne di una famiglia italo-argentina. Toia ha scoperto un'eredità familiare inaspettata sotto forma di negativi di suo nonno, dando il via a un coraggioso viaggio nelle radici della sua famiglia. Invece della tradizionale narrazione documentaristica, Toia Bonino combina diversi filmati, fotografie e testi per svelare le tensioni tra uomini e donne in una famiglia dove le donne portavano silenziosamente il peso del passato familiare. La giuria ha premiato il film per la sua prospettiva originale, un mosaico inaspettatamente vibrante di microstorie, metafore e circostanze spesso volutamente poco chiare della storia familiare.”
“L’Addio”, prodotto da Alejandra Grischpin, Tomàs Eloy Munoz, Alejandro De La Fuente, per la società piemontese Atacama Film e Mostra Cine è realizzato con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte - Piemonte Doc Film Fund.
Sinossi:
Dopo la morte del nonno, Antonio Bonino, Toia trovò sei negativi che dimostravano la sua iscrizione al Partito Fascista come collaboratore di Benito Mussolini. Influenzata da questa scoperta, la regista si propone di ricostruire la sua discendenza familiare maschile, che la fine della Seconda Guerra Mondiale portò in Argentina. Invece di un chiarimento, però, il passato si sgretola e si disintegra in un mosaico di materiale d'archivio, film di famiglia, estratti di diari personali e frammenti delle opere di Roberto Rossellini o Luchino Visconti. Le dinamiche dei rapporti uomo-donna della famiglia Bonino hanno basi molto più oscure rispetto al contesto sociale dell'epoca. Nella storia del nonno, del padre, dei cugini e dei figli, Toia ritrova anche una storia di identità e di ruolo di mogli, madri, nonne e figlie in una storia plasmata dagli uomini.