Si avvicina la quinta edizione del festival cinematografico internazionale sui temi del lavoro Job Film Days, attesa a Torino dall’1 al 6 ottobre, realizzato con la collaborazione di Film Commission Torino Piemonte.
Come ormai di consueto, il festival assegna ogni anno a un artista la realizzazione dell’immagine guida: per il 2024, la scelta è ricaduta su Mara Cerri, illustratrice e autrice di film di animazione, considerata una delle più talentuose artiste del nostro Paese. Il suo segno poetico ha attraversato i libri delle principali case editrici italiane e, nel 2020, l’artista ha realizzato il manifesto del Salone Internazionale del Libro di Torino. Non solo: è firmato da Mara Cerri il manifesto di “Lazzaro felice”, film di Alice Rohrwacher realizzato con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte. Cerri è anche co-autrice di due corti, “Via Curiel 8” (con Magda Guidi, primo premio Corto Italia al Torino Film Festival nel 2011) e “Sogni al campo” (alla Biennale Cinema di Venezia nel 2020 per la sezione Orizzonti).
Il festival, inoltre, dedicherà all’illustratrice un’esposizione al Cinema Massimo, dove nel foyer saranno allestiti 15 suoi lavori. Di questi, 13 sono opere che Mara Cerri ha realizzato per la rivista del Cinematografo. La mostra sarà visitabile gratuitamente nei giorni del festival, dal 1° al 6 ottobre, negli orari di apertura del cinema.
Un'insegnante, uno chef, un'infermiera, un manager e un operaio: semplici figure intente ad affrontare la normale quotidianità di tutti i giorni. Un rito che si ripete puntualmente e che configura le identità dei personaggi, ma a “spezzare” questa consolidata routine subentrano ai lati dell'immagine due oggetti: un microfono e una cinepresa, elementi in grado di ribaltare e quasi “disturbare” completamente la scena. Con questa operazione, l'autrice trasforma i lavoratori in veri e propri attori e la metro nella location di un set cinematografico, facendo convivere sullo stesso piano funzione e rappresentazione, realtà e fiction, mestiere e ruolo. In questa contrapposizione di significanti, solo un aspetto resta inalterato: il lavoro, da sempre elemento connotativo di identità e diritto sociale.