Va al documentario di “Go, Friend Go” – co prodotto dalla società torinese Epica Film - il Premio della critica SNCCI come al Miglior film Concorso EXTR’A del 32^ Fescaal Festival del Cinema Africano, d'Asia e America Latinae di Milano.
Il 32° Fescaal Festival del Cinema Africano, d'Asia e America Latinae di Milano ha assegnato i premi ufficiali e i premi speciali di questa edizione.
La Giuria Giornalisti italiani, composta quest’anno da Raffaella Giancristofaro (presidente), Ilaria Feole e Gian Luca Pisacane ha assegnato il Premio per il Miglior Film del Concorso EXTR’A del valore di 1.000 € a “Go, Friend Go” di Gabriele Licchelli, Francesco Lorusso, Andrea Settembrini.
La giuria ha così motivato la scelta: “Per l’essenzialità di sguardo con cui i registi, senza forzature e con sincera empatia, hanno dato occhi, respiro e senso alle motivazioni dei migranti che affrontano la rotta balcanica. Per aver mostrato con chiarezza la violenza e il paradosso delle regole del “game” e l’ipocrisia delle politiche dei respingimenti.”
“Go, Friend Go” è una coproduzione Italia, Regno Unito, Germania, prodotto dalle società piemontesi Epica Film e Broga Doite - Brush & Bow - BVMN (Border Violence Monitoring Network) e realizzato con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte - Piemonte Doc Film Fund, European Cultural Foundation, LUSH, Rivolti ai Balcani.
Il film è un viaggio su una rotta migratoria poco conosciuta, con l'obiettivo di immergere lo spettatore nei luoghi percorsi e nelle emozioni vissute dalle persone in transito, facendo emergere il contrasto fra la violenza del sistema dei confini europei e la resilienza personale e collettiva di chi non può permettersi di perdere la speranza in una vita migliore.
“Questo documentario fa parte di una ricerca approfondita sull'esperienza della migrazione forzata di rifugiati e migranti nel loro viaggio verso l'Europa. Abbiamo scelto di non raccontare questo fenomeno migratorio da una prospettiva socio-politica. L'obiettivo del film è di immergere lo spettatore nell'esperienza stessa del viaggio, cercando di restituire l'impatto che l’attraversamento irregolare dei confini verso l’Europa spesso ha sull'identità, sulla memoria e sul senso di appartenenza delle persone in transito verso una vita migliore. Nel film - girato lungo i confini tra Grecia, Serbia, Bosnia e Italia - vogliamo dare voce all'esperienza umana del cosiddetto "Game". Quel sadico gioco che le persone in transito sono costrette a fare per raggiungere l'Europa. Il movimento migratorio non appare direttamente, nella sua azione, ma lo viviamo nell’attesa, nelle testimonianze delle persone lungo la rotta, mentre riposano dopo giorni di cammino nei boschi, mentre si riparano dalla pioggia, sfiancati dalle ferite inflitte dai pestaggi della polizia, mentre si ritrovano in gruppo per condividere cibo e acqua, cercando compagnia e solidarietà.”
A questo link, tutti i premi.