Il film “La memoria del mondo” di Mirko Locatelli, scritto con Giuditta Tarantelli, rivive fuori dal cinema e si trasforma in un’installazione "La memoria del mondo: approdi" a cura degli stessi autori, che inaugurerà il 31 marzo, presso Flashback Habitat (corso Giovanni Lanza, 75) a Torino.
La mostra sarà introdotta dal critico cinematografico Luca Pacilio, alla presenza degli autori Giuditta Tarantelli e Mirko Locatelli e di Alessandro Bulgini, direttore artistico di Flashback Habitat.
Il film, prodotto da Strani Film con Rai Cinema, sviluppato con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte - Piemonte Film Tv Development Fund, ha viaggiato negli ultimi mesi nei cinema di tutta Italia distribuito da Officina Film, mantenendo un rapporto speciale con Torino: dopo l’anteprima mondiale al 40° Torino Film Festival, come unico film italiano nella sezione Nuovimondi, il film sarà programmato nuovamente al Cinema Massimo proprio in occasione dell'installazione.
Gli interpreti del film sono Fabrizio Falco (Adrien), Maurizio Soldà (Ernst Bollinger) e Fabrizio Calfapietra (Giulio).
Adrien, studioso d’arte e biografo dell’artista Ernst Bollinger, si ritrova coinvolto nella vicenda personale del Maestro e diviene coprotagonista, suo malgrado, del capitolo conclusivo della vita dell’artista. Immersi nell’atmosfera rarefatta di una laguna invernale, i due uomini, accompagnati da un giovane barcaiolo, condivideranno l’esperienza di un pellegrinaggio laico alla ricerca di una donna scomparsa, ritrovandosi ad esplorare territori interiori inaspettati e a riconoscersi figli di una memoria comune.
“La memoria del mondo: approdi” intercetta un territorio aperto che non si esaurisce nel film, ma che, reinventandolo, lo rilancia come opera non più solo visibile, ma visitabile, vivibile. Mirko Locatelli e Giuditta Tarantelli conducono l’idea che attraversa le immagini del loro ultimo lavoro a superare la cornice dello schermo: le tracce del tempo e le vite vissute di cui il racconto si nutre, riattivandosi, si installano in un luogo fisico, un ambiente-mostra che lo spettatore - non più solo spettatore - può infine attraversare, respirare, abitare. Gli autori sperimentano un altro modo di fare cinema, un cinema diffuso che, prolungandosi in un altrove, non imita la realtà, ma prova a esserlo.
Flashback Habitat è un ecosistema dedicato a tutte le Culture Contemporanee dove arte e vita si legano in un binomio indissolubile. Un centro artistico indipendente, un ecosistema aperto.
Per info:
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