“La legge di Lidia Poët”, la nuova serie Netflix interamente realizzata in Piemonte prodotta da Groenlandia con il contributo del Piemonte Film Tv Fund e con il sostegno di FCTP è stata girata nell’autunno 2021 (15 settimane di riprese tra settembre 2021 e gennaio 2022).
La serie, presentata il 13 febbraio a Torino, è liberamente tratta dalla storia vera di Lidia Poët, la giovane torinese che fu la prima donna d’Italia ad entrare nell’Ordine degli Avvocati e che, nella finzione, è interpretata dalla giovane e talentuosa Matilda De Angelis.
La legge di Lidia Poët si ispira ad una storia vera che, con forti radici per Torino, in città ha trovato una dimensione produttiva ideale, coinvolgendo numerosi luoghi del Piemonte, spazi, maestranze, professionisti e attori/attrici locali.
Le molte scene realizzate all’interno del tribunale di Torino sono state girate presso l’Ex Curia Maxima di Via Corte d’Appello, location di norma inaccessibile e resa disponibile esclusivamente per le riprese.
Per alcune aule del tribunale è inoltre stato utilizzato Palazzo Falletti Barolo, insieme al Palazzo dei Cavalieri, trasformato nella redazione della Gazzetta Piemontese.
Numerosi ciak hanno coinvolto anche il Museo del Carcere Le Nuove, oltre a varie piazze e strade del centro che durante le riprese hanno fatto da sfondo a carrozze, cavalli, costumi d’epoca: la centralissima e iconica Piazza Cavour, ad esempio, dove sono state girate le scene in esterna di Villa Barberis, casa di famiglia di Lidia Poet i cui interni sono invece stati ricostruiti per varie settimane di riprese a Racconigi, presso Villa San Lorenzo.
L’ex lanificio Bona, nel comune di Carignano, è stato trasformato in una fabbrica di cioccolato, mentre il Teatro Alfieri di Asti ha ospitato le riprese di varie scene trasformandosi, per esigenze narrative, nel Teatro Regio di Torino.
Sono state inoltre coinvolti il Castello e la Certosa di Collegno, il Museo Ferroviario Piemontese di Savigliano, la Basilica di Superga e diversi scorci di Borgo Cornalese a Villastellone.
Più di 50 i professionisti piemontesi che hanno operato in vari reparti, dal Direttore di produzione Daniele Morini, al Location Manager Davide Spina, insieme alla Script Supervisor Sara Meloni e a Chiara Moretti, Elena Aime e Guglielmo Oliva per i casting piemontesi che hanno coinvolto 15 attori locali in ruoli minori e più di 800 tra comparse, cocchieri e figurazioni speciali.
“La tenacia e il carisma che hanno contraddistinto la vita di Lidia Poët hanno tracciato a inizio ‘900 una strada fondamentale per l'emancipazione femminile. La potenza della sua storia personale torna oggi con grandissima forza grazie alla serie che Netflix e Groenlandia hanno scelto di raccontare proprio nei luoghi che sono stati protagonisti di quelle battaglie e vicende. Così commenta il Presidente di Film Commission Torino Piemonte Beatrice Borgia, aggiungendo che “il mio orgoglio è quindi duplice, come donna che crede nell’enorme valore di questo personaggio storico e come rappresentante di un’istituzione che ha contribuito a realizzare un progetto di forte impatto storico per il Piemonte e di altrettanto importante impatto produttivo”.
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La serie è diretta da Matteo Rovere e Letizia Lamartire e scritta da Guido Iuculano, Davide Orsini, Elisa Dondi, Daniela Gambaro e Paolo Piccirillo.
"La legge di Lidia Poët" - serie in 6 episodi prodotta da Matteo Rovere, una produzione Groenlandia realizzata con con il contributo del “POR FESR Piemonte 2014-2020” - bando Piemonte Film Tv Fund di Regione Piemonte e il sostegno di Film Commission Torino Piemonte - debutterà il 15 febbraio 2023 su Netflix in tutti i Paesi in cui il servizio è attivo.
Matilda De Angelis è la protagonista Lidia Poët, la prima donna in Italia ad entrare nell’Ordine degli Avvocati. Nel cast anche Eduardo Scarpetta nel ruolo del giornalista Jacopo Barberis. Pier Luigi Pasino è Enrico Poët, fratello di Lidia, mentre Sara Lazzaro e Sinéad Thornhill sono rispettivamente Teresa Barberis, moglie di Enrico, e Marianna Poët, la loro figlia. Dario Aita è Andrea Caracciolo.
SINOSSI:
Torino, fine 1800. Una sentenza della Corte d’Appello di Torino dichiara illegittima l’iscrizione di Lidia Poët all’albo degli avvocati, impedendole così di esercitare la professione solo perché donna. Senza un quattrino ma piena di orgoglio, Lidia trova un lavoro presso lo studio legale del fratello Enrico, mentre prepara il ricorso per ribaltare le conclusioni della Corte.
Attraverso uno sguardo che va oltre il suo tempo, Lidia assiste gli indagati ricercando la verità dietro le apparenze e i pregiudizi. Jacopo, un misterioso giornalista e cognato di Lidia, le passa informazioni e la guida nei mondi nascosti di una Torino magniloquente. La serie rilegge in chiave light procedural la storia vera di Lidia Poët, la prima avvocata d’Italia.