La Fondazione Circolo dei lettori ha presentato ieri l’intero programma autunnale che, per i festeggiamenti dei primi 15 anni d’attività, viene diffuso con le parole ispiratrici “Leggere ci cambia”.
Nel fitto programma di appuntamenti, rassegne, iniziative si annovera anche il ciclo d’incontri “Pagine di cinema” che sarà realizzato in autunno in collaborazione con Film Commission Torino Piemonte e Museo Nazionale del Cinema.
Cinema e letteratura hanno in comune quella straordinaria capacità di saper gestire il tempo: ricostruiscono il passato, prevedono i futuri, sono lo specchio di un presente spesso in procinto di farsi Storia. I linguaggi sono diversi, ma non troppo: molti sono i libri che, trasformati in film, non perdono la forza di leggere il mondo e coinvolgerci nelle sue dinamiche. Pagine di cinema è un ciclo di incontri pensato per ragionare sulla relazione che hanno fra loro queste arti e sul legame con la realtà che raccontano.
Giovedì 16 settembre, alle ore 18.00 sarà possibile assistere al primo degli incontri condotti dal critico e conduttore radiofonico Steve Della Casa che incontrerà Piero Negri Scaglione, autore di “Che hai fatto in tutti questi anni” (Einaudi): al centro del dibattito Sergio Leone e l’avventura di C’era una volta in America.
C’era una volta in America ha tanta storia dentro: dal momento in cui è stato pensato per la prima volta a quello in cui è stato presentato a Cannes, evento speciale al Festival, sono passati diciott’anni. 1966-1984. Dopo mezz’ora di film, è tutto chiaro: altro che gangster-movie, C’era una volta in America è un’opera-mondo, un’epica moderna, o post-moderna, l’unica possibile. «Nasco con il neorealismo–diceva Leone–ma ho sempre pensato che il cinema è avventura, mito, e che l’avventura e il mito possono raccontare i piccoli fantasmi che ognuno di noi ha dentro». Sono i fantasmi dell’amore non corrisposto che diventa volontà di potenza, della violenza, dell’amicizia, del tradimento, della vendetta, del desiderio e del suolato oscuro, la delusione o–peggio ancora–la sua completa soddisfazione. I fantasmi di chi ha sognato il sogno americano. Di piccoli fantasmi in C'era una volta in America ce ne sono tanti, e lo sa bene Negri Scaglione che quando lo vide per la prima volta, nel 1984, aveva vent’anni e gli sembrò che quel film ambientato in un tempo e uno spazio lontani raccontasse meglio di mille altri una generazione, un’epoca, forse un’ossessione. Di certo divenne la sua, di ossessione: per anni ha indagato le vicende che portarono alla realizzazione del film, è andato a cercare e intervistare i protagonisti di quella storia o anche chi soltanto l’ha sfiorata in un piccolo ruolo (ad esempio il figlio dell’autore del libro da cui la pellicola è tratta, si dice ex-gangster lui stesso), i produttori, gli sceneggiatori, gli attori ovviamente. Ne viene fuori un ritratto epico di un film, una storia e soprattutto un personaggio, Sergio Leone, davvero «larger than life». La capacità di Negri Scaglione, la forza della sua splendida ossessione, è quella di elevare, dettaglio dopo dettaglio, aneddoto dopo aneddoto, la storia di un film a spaccato di un’epoca.
Prenotazione obbligatoria chiamando lo 011 8904401 o scrivendo alla mail info@circololettori.it, precisando nomi e recapiti telefonici dei partecipanti.
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