DOVE DANZEREMO DOMANI?
Una storia d’amore sotto l’occupazione italiana
Dopo essere stato accolto con successo al recente Biografilm Festival, Dove Danzeremo Domani? arriva in sala a Torino, in anteprima speciale per le Notti Bianche del Cinema.
Domenica 4 luglio, alle ore 21.15, sarà infatti possibile vedere il film di Audrey Gordon – ultima produzione di Zenit Arti Audiovisive realizzata con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte – Piemonte Doc Film Fund - al Cinema Massimo, alla presenza del produttore Massimo Arvat, dello storico Alberto Cavaglion (consulente storico del documentario) e del Direttore di Film Commission Torino Piemonte Paolo Manera.
Dove danzeremo domani? è un film toccante che racconta in modo intimo una parte sconosciuta della Seconda Guerra Mondiale, dove l’esercito italiano, durante l’occupazione del sud della Francia, difese la popolazione ebraica dalle deportazioni naziste. Il film è una co-produzione italo-francese che ha coinvolto le televisioni di servizio pubblico - Rai Documentari (la nuova struttura dedicata al documentario di Rai) e France Télévision – e che verrà proposto in prima visione si RaiTre alle ore 23.05 di venerdì 2 luglio.
Dove Danzeremo Domani? (Italia/Francia, 60 min.) è una co-produzione internazionale realizzata da Zenit Arti Audiovisive, con Nilaya Productions, con la partecipazione di Rai Documentari e France Télévisions, con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte – Piemonte Doc Film Fund, MIC-Ministero della Cultura, Fondation pour la mémoire de la Shoah, Fondation Rothschild, Procirep –Société des producteurs et de l’Angoa, Centre national du cinéma et de l’image animée.
Sinossi:
Novembre 1942. L'esercito italiano occupa diversi dipartimenti nel sud-est della Francia. Nelle Alpi, migliaia di ebrei si rifugiano in queste zone italiane. Si crea un'oasi di pace, al sicuro dai nazisti e da Vichy... fino all'8 settembre 1943. Di fronte all'arrivo dei tedeschi, i soldati italiani fuggono con gli ebrei attraverso le montagne, un esodo pieno di insidie. Grazie a lettere, a memorie e a straordinarie fotografie private, questo documentario ripercorre questi eventi attraverso la storia d'amore tra Rima Dridso Levin, un'ebrea russa, e Federico Strobino, un ufficiale italiano.
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