Cristoforo, un autista di bus dalle grandi capacità fisiche ma con un ritardo mentale, vive una vita ordinaria e squallida al confine tra Italia e Francia, fino a quando l'incontro con una bambina africana albina lo costringe a sfidare i suoi amici e la legge per salvarle la vita.
Bove riprende temi archetipici per riproporli attraverso un linguaggio da fiaba nera contemporanea.
Il regista approfondisce un percorso cominciato con il suo primo film, Il Muto di Gallura,raccontando un nuovo anti eroe forgiato dall’emarginazione e dalla violenza nel suo significato più lato. Il paesaggio, la natura, la sofferenza implosa che poi viene scatenata in tutta la sua forza, prendono qui una forma di redenzione che mancava al bandito gallurese. Allontanandosi dalla superstizione per cercare una traccia di verità nel sacro, il linguaggio di Fresi matura in una direzione più contemporanea, forte però dell’epicità che aveva dimostrato con il suo primo film. Il racconto è, ancora una volta, un’interpretazione personale e contemporanea del genere, che può essere descritto come noir o western attualizzato, un po’ nel solco di di Taylor Sheridan, ma conservando tutte le caratteristiche dei luoghi che la storia abita e senza andare incontro a imitazioni banalizzanti del mondo nord americano. Citando Fabrizio De Andrè si potrebbe dire che “Qualche assassinio, senza pretese, lo abbiamo anche noi qui in paese”. Interviene nella scrittura, oltre al già collaudato Carlo Orlando, un romanziere importante come Davide Longo.La sceneggiatura che ci proponiamo di sviluppare conserverà la qualità letteraria dei temi affrontati dalla storia calandola in una realtà terrigna e visivamente tattile, dove l’azione drammatica guiderà lo scopo narrativo di ogni personaggio.
La collaborazione con Longo e Orlando rende inoltre il testo accattivante e spiazzante, anche grazie a colpi di scena dosati che intervengono nel momento opportuno per rivelarsi inaspettati.Anche il montaggio narrativo non è scontato e lascia che le due anime di questa storia si incontrino grazie a un salto temporale interno utile a presentare il personaggio del protagonista e a lasciarlo maturare a sufficienza prima che venga in contatto con una bambina che cambierà le sue sorti e quelle della storia.