I luoghi della speranza affronta il tema oncologico attraverso varie tematiche universali cui: l’amicizia, lo sport, l’amore, il rimpianto, l’estetica, seguendo parallelamente le vicende di un medico oncologo e di una farmacista, sottolineando l’importanza di “ unire le competenze” per dare un maggior supporto al paziente oncologico. Queste tematiche maturano all’interno del film alternando scene di finzione con testimonianze reali di: figure sanitarie (cui: Piero Angela) e persone che hanno vissuto, direttamente o indirettamente, la malattia oncologica.
«La scelta della location è stato amore, a prima vista , La volontà di realizzare un docufilm, che trattasse un tema così delicato, doveva essere associato, anche ad un luogo, che sprigionasse positività, ottimismo e speranza. E Bardolino racchiude tutte queste caratteristiche, essenziali, per uno sviluppo ottimale della pellicola».
Attiva, nel cast anche una bardolinese doc, Benedetta De Beni, nel ruolo di Adele, figura fondamentale nello sviluppo della storia… «Nel film si seguono parallelamente le vicende di un medico oncologo e di una farmacista, sottolineando l'importanza di unire le competenze, per dare un maggior supporto al paziente – Benedetta è la figura che instaura con il medico e la farmacista il rapporto più stretto e speciale, dai quali otterrà un grande aiuto, a supporto della sua situazione».
Un film, comunque, dedicato al prossimo che soffre e dal grande contenuto didattico, anche per ricordare allo spettatore che c'è chi ha bisogno di noi e che la società non può dimenticarlo. Un film, inoltre, che è di grande valorizzazione del territorio sia Veneto che Torinese dove sono state girate alcune delle scene più importanti all'interno dell'ospedale MAuriziano di Torino ed all'interno delle Farmacie Comunali di Torino.