Parigi, 19 giugno 1937.
Un corteo funebre di 150.000 persone accompagna i feretri di Carlo e Nello Rosselli, anti-fascisti italiani in esilio, al cimitero del Pere-Lachaise. I due corpi erano stati ritrovati in un bosco vicino Bagnoles-de-l’Orne, in Normandia, uccisi da alcuni membri di un’organizzazione fascista meglio conosciuta con il nome di "La Cagoule", gli incappucciati, la cui storia è ancora secretata negli archivi di stato francesi.
L’assassinio spettacolare e cruento viene riportato sulle pagine dei principali giornali europei. Artisti e intellettuali in Francia, inclusi André Breton, Pablo Picasso, Fernand Leger e Gaston Gallimard avevano dichiarato che l’assassinio dei fratelli Rosselli segnava la morte di tutte le libertà in Europa.
Ma la Cagoule non aveva agito di sua iniziativa. Sfruttando quest’organizzazione segreta francese il SIM (Servizio Informazioni Militari) aveva di fatto attraversato la frontiera di uno stato europeo libero e democratico per eliminare due tra i più pericolosi oppositori al regime fascista.
Intellettuali dell'aristocrazia culturale e ricca dell'ebraismo italiano, Carlo e Nello, avevano caratterizzato da subito il loro cammino di lotta per la giustizia e la libertà accompagnando all’elaborazione teorico-politica sempre l’azione: imbracciando il fucile in Spagna; organizzando le fughe all’estero dei più noti antifascisti italiani; finanziando e promuovendo atti di propaganda antifascista spettacolari e clamorosi. Spiati e perseguitati, processati, imprigionati e messi al confino politico, i due fratelli animeranno la lotta anti-fascista in Italia e in Europa, fino al 9 giugno del 1937 quando moriranno sgozzati in una stradina di campagna della Normandia.
Quest’anno sarà il 70° anniversario del loro assassinio. Il documentario, attraverso le vicende dei Rosselli, guarda allo stato di polizia di un’Europa che scivolava inesorabilmente nel suo periodo più cupo, sfruttando da una parte l’epistolario di famiglia e l’universo intimo dei loro figli, dall’altra gli intrighi dello spionaggio, i documenti della polizia politica e dei processi senza giustizia del dopo-guerra italiano.
Ad accompagnarci in questo viaggio il figlio di Nello: Alberto Rosselli, ultimogenito, che aveva solo 40 giorni quando suo padre e suo zio furono uccisi. Oggi ha 70 anni e vive a Firenze. Attraverso il suo personale viaggio dall’Italia alla Francia, dove visiterà la scena dell’assassinio in Normandia, ricostruiremo gli ultimi giorni di Carlo e Nello Rosselli.
Le sequenze di Alberto nel suo viaggio di ricerca, si alterneranno a quelle dell’Archivio Storico dell’Istituto Luce e dell’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio; al materiale fotografico appartenente alla Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, alla Fondazione Rosselli di Torino e all’Istituto di Storia per la Resistenza; all’epistolario; ai documenti della polizia politica, conservati presso l’Archivio Centrale di Stato a Roma; alle trascrizioni degli atti dei processi, conservati presso l’Archivio Centrale di Stato a Perugia. Lo storico Zeffiro Ciuffoletti, curatore dell’epistolario della famiglia Rosselli presterà la sua conoscenza al nostro racconto insieme allo scrittore Mimmo Franzinelli autore per Mondadori di “Il Delitto Rosselli”, che conosce le cinque mila pagine dei documenti processuali.
Inoltre, in Normandia, incontreremo Bernard Jarry, un anziano signore di Bagnoles de L’Orne che all’epoca dell’omicidio fu testimone delle ricostruzioni che la polizia fece con i colpevoli sul luogo del delitto.
«Questo documentario, attraverso il ritratto della loro esemplare vicenda umana e politica, racconta l’Italia degli anni ’20 e ‘30, lacerata tra fascismo e antifascismo, sulla scia di una lenta ma inesorabile soppressione di tutte le libertà. Sfruttando da una parte l’epistolario di famiglia e l’universo intimo della famiglia, dall’altra gli intrighi dello spionaggio, i documenti della polizia politica e dei processi senza giustizia del dopo-guerra italiano, il documentario guarda allo stato di polizia di un’Europa che stava scivolavando inesorabilmente nel suo periodo più cupo» (Stella Savino, Vania Del Borgo)