Verrà trasmesso in prima serata su Rai1 giovedì 14 marzo il TV Movie di Roberto Faenza “Folle d’amore – Alda Merini” sulla celebre poetessa milanese, a pochi giorni dalla ricorrenza del suo compleanno.
Già presentato fuori concorso al Torino Film Festival 41, il TV movie coprodotto da Rai Fiction e Jean Vigo Italia racconta la poetessa e scrittrice – interpretata da Laura Morante e, per l’età giovanile, da Rosa Diletta Rossi – nei momenti più salienti della sua esistenza, con l’obiettivo di farla conoscere come donna e madre ancor prima che per i suoi numerosi successi letterari.
Realizzato con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte, il progetto ha coinvolto 65 professionisti locali nella troupe impegnandoli per 6 settimane di riprese tra ottobre e novembre 2022 – oltre a 4 settimane di preparazione – toccando varie zone cittadine. La Milano di Alda Merini è stata infatti interamente riprodotta a Torino – sia per ambientazioni esterne che per gli interni che raccontano i luoghi attraversati dalla poetessa nella sua vita. È il caso, per esempio, della Chiesa dello Spirito Santo, che riproduce la Chiesa di Santa Maria delle Grazie al Naviglio, luogo del matrimonio della giovane con Ettore Carniti nel 1954.
Particolarmente degna di nota anche è la ricostruzione dell’ospedale psichiatrico Paolo Pini di Milano – dove la donna allora trentenne rimase dal 1961 al 1972 – interamente riprodotto presso la Certosa Reale di Collegno.
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A Ripa di Porta Ticinese, sui Navigli, c’è un appartamento la cui porta è sempre aperta. A varcarla sono spesso intellettuali, cantanti, giornalisti, ma anche semplici curiosi. Sono tutti lì per lei, Alda: 70 anni, unghie smaltate, sigaretta sempre accesa, un caos in cui si trova a suo agio. Ma cosa la rende così speciale? La sua poesia, certo, ma forse anche la sua vita senza mezze misure, che è lei stessa a raccontare, con ironia e sagacia, a un giovane intellettuale, Arnoldo.
“Se è vero che Alda Merini ha ottenuto in vita molti riconoscimenti e attestati di stima in ambito letterario, è pur vero che la sua poetica, tutt’altro che popolare in senso stretto, ha conquistato il cuore di un vasto pubblico, anche nelle generazioni giovani. Ecco perché è interessante raccontare come Alda sia riuscita a tradurre in versi un immaginario straordinariamente ricco e universalmente riconoscibile.” Roberto Faenza